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Modifiche all'oscilloscopio tascabile JYEtech 062




JYEtech 062 oscilloscope

Foto ufficiale dal sito JYEtech sul modello 062


Che carino il microoscilloscopio in scatola di montaggio della JYETECH. Si tratta di un apparecchietto senza pretese, dato che costa appena trentotto Euro (2010) spese di spedizione comprese. In laboratorio ho un moderno oscilloscopio piuttosto ingombrante, che funziona SOLAMENTE con la corrente di rete e quindi è destinato a rimanere in laboratorio, però in effetti un piccolo oscilloscopio portatile mi potrebbe servire per testare piccoli segnali in maniera anche approssimativa, giusto per sapere se un circuito funziona oppure no, se fornisce i segnali oppure no, senza pretese di precisione e di accuratezza. Così ho comprato questo oggettino. Naturalmente funziona con un adattatore a rete per la 230, ma non mi sarà difficile modificare il circuito di alimentazione per applicarvi una piccola batteria NiMH e renderlo autonomo per alcune ore di funzionamento.

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Ecco un breve resoconto sulle modifiche realizzate. Devo precisare come pur non essendo ingegnere, bazzico di elettronica fin da bambino e leggere schemi elettrici è fondamentale per eseguire modifiche come queste. Siccome, una volta studiato lo schema elettrico, mi sono accorto che la cosa era fattibile, mi son messo a implementare anche altre piccole migliorie.


Come mi ero ripromesso, ho aggiunto l'accumulatore al piccolo apparecchio onde renderlo autonomo e portatile. Non è stato difficile anche se ha richiesto un po' di lavoro. Sei elementi NiMH da 800 mAh in serie, per una tensione finale di 7,5 Volt, un circuito di ricarica a corrente costante con LM 317, il tutto posto su una basetta aggiuntiva che viene posta dietro a quella logica di governo che reca anche, aggiuntive, due prese jack da 3,5 mm per l'ingresso del segnale e per prelevare il segnale di calibrazione che il circuito rende disponibile. Aggiunto un interruttore a slitta e il microoscilloscopio può funzionare adesso in modalità cc esterna con ricarica contemporanea dell'accumulatore e in modalità cc interna per circa due ore e mezza continuative. Inoltre un piccolo buzzer che può essere collegato mediante un microspinotto rende leggermente udibile il tono di calibrazione. Già che c'ero ho aggiunto anche una presa per la tensione dell'accumulatore, che può essere impiegato indifferentemente per la ricarica mediante circuiti esterni o per azionare un apparecchietto esterno (trapanino, anche per accendere eventualmente motori per razzi, insomma, per fare un mucchio di cose). Insomma, ho aggiunto un sacco di funzioni che prima non esistevano e che rendono il mio oscilloscopietto unico. Il sito JYEtech ha anche una mailing list dedicata agli appassionati e invita proprio a mostrare cosa si può fare con questo apparecchietto.

La basetta aggiuntiva ha le stesse dimensioni di quelle fornite nel kit e semplicemente aggiungendo distanziatori a dado il piccolo oscilloscopio mantiene le caratteristiche di portatilità a fronte di un piccolo aumento di volume e di peso. Adesso mi viene voglia di comprarne un altro.




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Cominciamo con realizzare un circuito di prova, tanto per controllare chel'idea sia fattibile. Individuati sullo schema elettrico dell'apparecchio i punti in cui intervenire, realizzo un telaio di prova con batterie ricavate dal programma Archimede, NiCd da 230 mAh.Tutto riesce bene e l'oscilloscopietto funziona perfettamente, anche se richiede parecchia corrente (circa 300 mA). In effetti queste batterie durano molto poco, certamente occorrerebbero elementi più capaci, sì da disporre di almeno un paio d'ore di funzionamento continuo. Data la prova felicemente conclusa, si può dar corso all'operazione più sofisticata. Andiamo a comprare elementi AAA.



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Così, con sei elementi NiMH da 800 mAh ministilo e una basetta opportunamente dimensionata, realizzo un telaio che si aggiungerà internamente, dietro alla piastra principale e davanti alla piastra finale di protezione. Il circuito prevede a sinistra l'interruttore di alimentazione, l'integrato regolatore di corrente e la presa a due pin per il prelievo della tensione dell'accumulatore. A destra le prese jack per l'ingresso del segnale da inserire nell'oscilloscopio e per prelevare il tono di calibrazione. 



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Altra vista della modifica


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Vista dell'apparecchio frontale con la basetta di supporto dell'accumulatore. Lato filatura.





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All'accensione l'oscilloscopio esegue l'operazione di caricamento del firmware. Bene, ma non abbiamo ancora finito.




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L'oscilloscopio ha funzioni molto molto simili a quelle di un vero oscilloscopio e in più anche un frequenzimetro. Davvero niente male per un oggetto così piccolo ed economico. Davvero ci voleva questa modifica per renderlo portatile e molto più versatile.




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La piastra aggiuntiva viene posta tra quella di governo principale e lo schermo posteriore, con l'impiego di distanziatori metallici aggiuntivi. Naturalmente sono tutta minuteria che un buon sperimentatore ha nel suo laboratorio in copiosa quantità. Qui vediamo l'apparecchio completo e funzionante.



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Altra vista del sistema completo.



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Le prese jack sul lato sinistro. Quella in alto fornisce il segnale di calibrazione a 500 Hz 5V picco-picco. Manca ancora l'ultima aggiunta che consiste in una presa a tre pin e un cicalino per sentire la frequenza. Adesso la aggiungiamo.



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Completato, con notevole soddisfazione, anche perchè abbiamo inventato tutto da noi, senza copiare da nessuna parte. Funziona a batteria per due ore e mezza.



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Con il cavetto in dotazione... piuttosto povero. Ne fabbricherò uno più professionale, più lungo e sicuro, provvisto di micropuntale e cavetto di massa. In alto sulla sinistra si nota l'ultima piccola modifica, l'aggiunta del deviatore a tre pin e chiavetta e il disco nero del cicalino piezo. Spostando la chiavetta a sinistra il cicalino (passivo) fa udire lieve il tono a 440Hz di calibrazione.



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L'apparecchio pronto all'impiego sul campo... anche per controllare razzi ed elettronica. Ma è ottimo anche per visualizzare segnali video di telecamerine.



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Applicando il puntale sul pin di uscita del tono di calibrazione è possibile visualizzare l'onda quadra perfettamente stabile e precisa e fare riferimento ad essa nel preparare i settaggi dell'oscilloscopio per una misura che richiede una certa precisione.



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Ecco il segnale del tono di calibrazione. Si nota la presenza del trigger interno (che si può anche prelevare esternamente se si modifica un ponticello sul circuito coma da documentazione JYEtech) e una sufficiente precisione visiva per misure più che discretamente critiche. I tempi arrivano a decine di secondi ed è possibile utilizzare l'apparecchio come registratore di transienti. Davvero una notevole quantità di funzioni per un apparecchio così economico.


Per ulteriori informazioni e curiosità... sono sempre qui.
















 







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"criscaso", Cristiano C. - Born Milan, Italy, 1964. Typewriters & Office repairing; Hobby Rocketeer since 1978.

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