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Casimiro - sviluppi e ricadute















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Sport Rocketry - La prestigiosa rivista americana degli appassionati di modellismo spaziale pubblica il mio articolo su Casimiro

Issue 03/2007  (Maggio-giugno 2007)



Questa pagina giugno 2010 - ottobre 2012



Come ottenere soddisfazioni e riconoscimenti anche all'estero mediante lavori di piccole dimensioni e sviluppando piccoli veicoli a razzo dotati di piccoli motori e impiegando notevoli dosi di inventiva, creatività, studio e determinazione.




Premessa

Pregasi leggere attentamente la pagina Disclaimer relativa alle avvertenze per la lettura dei miei testi di missilistica sperimentale.




Introduzione

Se avete in mente di provare a costruire piccoli razzi dovete per forza iniziare con il modellismo. Beh, per forza magari no, visto che anche nel nostro paese c'è gente che sperimenta anche motori e propellenti e ormai è possibile realizzarsi in casa anche elementi strutturali e aerodinamici se si ha pratica con i compositi; ma in ogni caso, il colorato mondo del modellismo offre la via più facile per imparare almeno le basi della scienza missilistica. Poi, è chiaro, ognuno di noi ha una sua personale visione dell'hobby che potrebbe benissimo andare d'accordo con la filosofia commerciale e con il fatto di associarsi a un gruppo o a un'associazione sportiva. Quasi tutti noi siamo passati da lì. Ma è possibile, volendolo e sentendone la necessità, anche fare da soli e realizzare piccole cose che danno notevoli soddisfazioni. Anzi, di più proprio perchè si tratta di cose che altri bollano come inutili, impossibili o addirittura dannose e destabilizzanti. O perchè persi dietro a realizzazioni talmente grandi e scintillanti che con i comuni semplici appassionati non hanno più nulla a che fare 

Insomma, gli sperimentatori si fanno in casa tutto quanto di cui hanno bisogno; missili ma non solo: si dotano anche di rampe, centraline e attrezzature per non dover dipendere dai gruppi che di fatto offrono ormai solo cose che non interessano più a nessuno e anzi sono fonti di litigate e di attacchi personali. Chi fa da sè non è controllabile e non è inquadrabile. E stiamo crescendo di numero, anche se non si vede (perchè non abbiamo nemmeno bisogno di fare propaganda!).

Pensare con la propria testa è comunque la cosa più saggia e presto o tardi molti degli appassionati, forse annoiati dai raduni sempre uguali, con sempre le stesse persone e con decine di lanci tutti uguali, cominciano a pensare di realizzare un missile che abbia caratteristiche che con il modellismo hanno poco in comune. Si tratta di "sconfinare" nell'experimental o nell'"amateur rocketry". Magari perchè vedono in giro per il web strani missiletti che fanno cose incredibili. Qualcuno passa per le pagine del mio sito e poi... chiede in giro. Naturalmente chiedendo in giro (e non a me) ottiene risposte vaghe o paranoiche, tipo "ma va là... cosa vuoi che abbia volato quel missiletto con i giroscopi, non è vero niente"; senza contare che prima di farlo io avevo, per anni, detto in giro che volevo farlo e ho anche mostrato passi intermedi dello sviluppo della mia macchina. Si tratta di memoria corta o, forse più esattamente, di italica stupidità. Naturalmente questo discorso non è una critica alle associazioni, come potete intuire, perchè le critiche non vengono viste di buon occhio dalle associazioni e spesso le associazioni rispondono alle critiche con offese e attacchi personali. Quindi io e come me molte altre persone NON ci sogniamo neppure di criticare ciò che fanno le associazioni di modellismo spaziale. Anzi, a ben vedere, io e altri appassionati NON SIAMO nemmeno modellisti, e per questo motivo non capiamo il perchè di tanti lamenti e di tante giaculatorie laiche a noi indirizzate. Ognuno faccia quello che gli pare. Ognuno di noi ha il diritto di fare quello che vuole e di divulgarlo nella maniera che gli è congeniale. Le differenze si notano, eccome. La piccola differenza è che gli sperimentatori non dipendono da nessuno e non devono dire "signorsì" a nessun numero uno del settore. Gli sperimentatori non fanno solo i loro razzi, ma anche le strutture e le attrezzature che necessitano e hanno anche il loro bravo campo di lancio. E si prendono le loro responsabilità ovvero lanciano in condizioni di sicurezza del tutto esclusive.

Lo sperimentale NON è, come si potrebbe supporre, tentare di costruire missili enormi e potentissimi, e nemmeno solamente ridurre la definizione allo studio dei motori e alla pratica di costruirseli in casa. No, per entrare nello sperimentale è possibilissimo usare qualcosa di molto prossimo al modellismo. Basta, nella maggior parte dei casi,
approfondire uno dei molteplici aspetti tecnologici che questo settore impiega. A parte il motore, si può sperimentare sulle fusoliere, sulle strutture, sull'elettronica, sui carichi utili, sulle attrezzature di terra, sui sistemi di accensione, sugli accenditori, sulle distribuzioni delle masse, sui calcoli per la stabilità statica e per quella dinamica. Insomma, si può sperimentare su un sacco di aspetti che il modellismo commerciale non affronta oppure ha affrontato e risolto con dispositivi semplici e adatti alla maggior parte degli appassionati. Certo, impiegando tutto quello che il mercato offre si impara davvero poco, e imparare cose nuove richiede altri acquisti di altri kits e altri accessori. Chi sperimenta, invece, può pensare di costruirsi da solo ciò che gli occorre.

Lo sperimentatore, insomma, è uno che vuole fare di testa sua. Magari anche su aspetti che il mercato ha risolto e offre facilmente, ma il fatto è che lo sperimentatore VUOLE CAPIRE e APPROFONDIRE.

Nel nostro paese ci sono tante persone che negli ultimi quindici anni sono passati dalla fase modellistica a quella sperimentale. Abbiamo esponenti che sono arrivati a realizzare veri motori ibridi perfettamente funzionanti, a realizzare strutture in carbonio assolutamente originali, a costruire in tecnologia modulare smontabile, a inventare dispositivi elettrici, meccanici ed elettronici, a produrre sistemi pirotecnici alternativi a quelli commerciali per il deploy. E queste persone sono ben conosciute in questo settore. Tutti sono passati dal modellismo, ma a un certo momento hanno pensato che il semplice modellismo non li soddisfaceva più perchè a un certo punto si può voler INVENTARE qualcosa di nuovo. Inventare spesso significa andare al di là dei regolamenti che la NAR ha fissato, e anche ad altri regolamenti. Un'altra associazione mondiale ha regolamentato il modellismo di alta potenza, e in Italia sono stati introdotti ulteriori regolamenti. Con il risultato che, ottemperando a tutti questi regolamenti e ai cambi di umore dei dirigenti delle associazioni, fare modellismo di razzi è diventato un inferno, perchè c'è sempre da litigare con qualcuno e si viene attaccati personalmente in luoghi di discussione pubblici che non offrono pari opportunità di difesa e di dialogo. Per questi e altri motivi, lo sperimentatore è lontanissimo dalle associazioni, non si iscrive ai forum ma realizza cose incredibili e concrete. E si crea il proprio sito web per essere in contatto con altri sperimentatori del settore.

Ma lungi da noi il pensiero di criticare le associazioni! Loro fanno un ottimo lavoro di base, educano al rispetto delle tante regole e instradano il novizio. Finchè il novizio non accende il sacro fuoco della ragione applicata, va tutto bene. Quando il novizio viene preso a male parole, il miracolo si compie. O un ex-modellista o un nuovo sperimentatore.

Lo sperimentatore, molto presto, si ritrova a camminare su una strada strana. Si trova a ridosso dei regolamenti, e quindi visto come un pericoloso  elemento di destabilizzazione, un cattivo  esempio da additare e da NON imitare. Basta un nonnulla... Per esempio, pensare di rendere un modello smontabile, come ho cominciato a illustrare nel mio sito nella pagina dedicata, equivale a renderlo MOLTO critico agli occhi dell'RSO di un raduno: nessun pezzo è stabilmente fissato e potenzialmente qualunque pezzo può essere la causa di problemi durante il volo. Obbiettivamente, queste sono condizioni che un raduno di modellisti non può accettare e quindi un simile modello viene respinto o magari accettato, novità, in una giornata dedicata esclusivamente all'experimental! Quindi anche le associazioni ormai prendono atto che la gente vuole fare anche cose che i regolamenti non prevedono... con tutti i rischi del caso. Un missile dotato di caratteristiche sperimentali, per definizione, NON è adatto a rispettare i regolamenti e quindi è passibile di imprevisti: gli imprevisti sono ciò che rende un missile sperimentale molto più interessante di un modellone costosissimo dotato di un motore potentissimo, che se incollato come dicono le istruzioni e gli altri esponenti del settore commerciale, funzionerà benissimo. Insomma, una barba anche se arriverà a dodicimila metri.

E' ovvio che si potrebbe continuare, ma io non sono qui per confrontarmi con i modellisti. Anzi, io non sono mai stato un modellista, e quello che ho realizzato, prima delle associazioni e dopo che ne sono uscito, è del tutto lontano dalla loro filosofia. Io sono un buon meccanico di precisione e ho applicato la mia personale esperienza allo studio di piccoli razzi ispirandomi alla reale astronautica. Semplice, no? Non sono un modellista, quindi NON prendetemi come esempio. Qui non ci sono raduni, non ci sono motoroni, non ci sono kits e non ci sono "modelli", non ci sono scadenze, non c'è fretta, non c'è ansia da risultato. Tutto quello che viene fuori è frutto di pazienza, di errori e di perseveranza. Non si tratta di modellismo, ma di meccanica che vola con motorini a razzo. Se i modellisti si sentono offesi da quello che scrivo qui dentro, è perchè hanno dei problemi, affari loro. Io non mi curo minimamente di quello che fanno loro, e non credo a una sola parola di quello che scrivono in giro.  Chi è curioso quanto me... può venire qui a chiedermi di vedere Casimiro e altre cose, perchè sono qui concreti e funzionanti.

* * * * *

Casimiro è un piccolo missile sperimentale! Non ha un solo pezzo incollato, anche se ne possiede duecento. Possiede elettronica pensata e sviluppata da me in forma piuttosto elementare che deve produrre certi eventi che nessun apparecchio commerciale del settore RM possa fare, possiede meccanica di precisione, possiede trovate tecniche piuttosto riservate, possiede uno sviluppo che serve come base di partenza per altri piccoli missili. Ma NON possiede un motore sperimentale! Proprio perchè era necessaria la tranquillità di funzionamento almeno nel settore propulsivo, il motore di Casimiro, che può essere scelto tra l'Estes E9 e l'Aerotech F12, NON è fonte di preoccupazioni o... diciamo così, SE dovesse accadere qualcosa in tal senso, la colpa NON sarebbe mia. Esattamente come succede nella reale missilistica, dove ogni componente di un veicolo spaziale è prodotto da diverse industrie. In caso di disastro, si cerca, tra i rottami, la causa del disastro. Casimiro ha un sacco di altri particolari tecnici che avrebbero potuto non funzionare bene al primo colpo (come in effetti è stato) e molti di essi potrebbero essere la cause di un volo irregolare. In tal caso, le ripetute estenuanti prove e test hanno permesso di ridurre parecchio i rischi di un volo incontrollato, anche se non di azzerarli del tutto. E' esattamente ciò che succede nella reale missilistica, dove in ogni lancio c'è il dubbio che qualcosa possa non funzionare. Siccome un veicolo a razzo costruito da tantissime parti ha più probabilità di NON funzionare bene e di distruggersi, si capisce come lo sperimentale sia fatto per coloro che apprezzano il rischio di fallire, esattamente il contrario dell'italiota mentalità di primeggiare a qualunque costo, possibilmente nella maniera più facile e comoda possibile. Di solito, acquistando sempre il massimo della tecnologia per evitare di... pensare e risolvere i problemi. Insomma, di far pensare altri al proprio posto. L'importante è il fine di essere il primo e il più bravo, non quello di imparare e inventare! Ma, evidentemente, non tutti la pensiamo così.

Poco dopo il secondo volo di Casimiro cominciai a mettere giù un articolo pensato per la rivista americana, dato che avevo capito di avere realizzato qualcosa di bello e soprattutto di ORIGINALE. Contattai Thomas Beach, storico redattore della rivista. Dapprima mi disse che il discorso della stabilizzazione attiva, spesso confuso con il concetto di guida attiva, era da molti anni dibattuto negli USA e fonte di tante idee e di poche realizzazioni. E che dopo l'undici settembre l'attenzione delle autorità di pubblica sicurezza non vedeva bene discorsi di razzi con sistemi di guida. Proseguendo a dialogare con Thomas, capii che però quello che avevo combinato io era fonte di interesse dal lato scientifico-divulgativo, perchè avevo impiegato un veicolo molto piccolo e poco potente, così che gli aspetti "pericolosi" ne erano del tutto assenti. Era esattamente quello che volevo trasmettere e rifinii il mio articolo mettendo in evidenza soprattutto l'aspetto dello sviluppo della "macchina" con modalità sperimentali. Insomma, il mio piccolo veicolo a razzo è stato giudicato un ottimo esempio di sperimentazione creativa nel campo del modellismo.

Dopo più di un anno, ormai non ci pensavo nemmeno più, ricevetti la rivista, a cui ero abbonato. La apersi e trovai pubblicato il mio articolo, solo leggermente corretto in alcuni piccoli particolari. Feci alcune decine di copie a colori delle pagine del mio articolo per distribuirle ad amici e conoscenti e in breve tempo cominciai a essere contattato per email da gente lontanissima che leggeva la rivista.

Non uno delle decine di persone mi accusò di fare cose pericolose! Tutti si complimentavano per la quantità di aspetti tecnici che avevo descritto e per l'inventiva dimostrata nella costruzione di Casimiro. Ci fu anche chi mi suggerì di brevettarlo, ovviamente esagerando perchè in fondo non c'è nulla che valga la pena di essere brevettato. Un dentista dell'Ohio mi chiese di venderglielo! Due tecnici della NASA si spinsero a farmi complimenti da "uomo dei missili" e con uno di essi è ancora in corso una profonda amicizia.





Qui la riproduzione delle pagine della rivista.




SR 3/2007


SR 3/2007 b


SR 372007 c



SR 3/2007 d



SR 3/2007 e




Il sottoscritto è uno dei POCHI, in Italia, ad avere pubblicato DUE articoli sulla prestigiosa e storica rivista statunitense. E ambedue con articoli originali e di contenuti innovativi.



Ripeto, NON SONO MODELLISTA DI RAZZI. Le associazioni italiane di modellismo spaziale non hanno nulla da spartire con me e non hanno nulla da rivendicare. Io non ho nulla da spartire con loro e non giudico minimamente il loro operato, salvo accennare a reali episodi che loro hanno compiuto verso di me. Ampia facoltà di prova documentale sempre pronta!



 







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"criscaso", Cristiano C. - Born Milan, Italy, 1964. Typewriters & Office repairing; Hobby Rocketeer since 1978.

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